RICREAZIONE

 

Il lavoro di Marco Lanza, nato dall’acquisto di migliaia di fotografie vernacolari sciolte, si è sviluppato con l’osservazione di ogni singola immagine attraverso una maschera con un foro quadrato. Seguendo le linee della nuova selezione, ha tagliato le fotografie ricavando nuove opere, letteralmente estratte dagli originali. Una rilettura che agisce sulla materia modificandola per sempre. Una ricreazione che si compie sia sulla parte selezionata che su quella che resta, apparente scarto che diviene un’opera aperta, dotata di infinite possibilità interpretative. Alcune stampe sono invece presentate integre, ma sovrapposte. In questi quadri la stratificazione della materia fotografica rimanda alla storia con la “s” minuscola, alle storie famigliari, di cui si percepisce solo la superficie.

Marco Lanza’s work, born from the purchase of thousands of loose vernacular photographs, developed with the observation of each single image through a mask with a square hole. Following the lines of the new selection, he cut the photographs to obtain new works, literally extracted from the originals. A reinterpretation that acts on the material, modifying it forever. A recreation that takes place both on the selected part and on what remains, an apparent waste that becomes an open work, endowed with infinite interpretative possibilities. Some prints are instead presented intact, but superimposed. In these works the stratification of the photographic material refers to the story with a small “s”, to family stories, of which only the surface is perceived.

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